PRATICA DI PRIMAVERA. 2. MEDITAZIONE KIRTAN KRIYA COL MANTRA SA TA NA MA
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Nel precedente articolo ti ho suggerito di contrastare la stanchezza e la pigrizia primaverili: quindi esci a passeggiare e rendi la passeggiata una forma di meditazione, mantenendoti consapevole di tutto ciò che accade dentro e fuori di te. Per rendere ancora più potente questo momento, aggiungi alla passeggiata consapevole la meditazione Kirtan Kriya col mantra “SA TA NA MA”.
I mantra sono strumenti eccezionali per la pulizia e la ristrutturazione della mente.
La tecnica
Abbina il mantra al mudra (gesto) delle dita, da eseguire con entrambe le mani: la punta del pollice tocca la punta dell’indice sul “Sa”, quella del medio sul “Ta”, anulare sul “Na” e mignolo sul “Ma”. Ogni sillaba, nel frattempo, corrisponde ad un passo. Mentre cammini puoi recitare il mantra a voce alta, sussurrata oppure mentalmente.
La vibrazione del mantra a voce alta agisce principalmente sul piano fisico; la voce sussurrata impatta sul piano emotivo e mentale; la recitazione mentale ha un impatto più sottile, sul piano energetico e spirituale.
Il mio consiglio è di recitare sempre prima ad alta voce un bel numero di volte (alcuni numeri “magici” sono 3-7-8-9-12-21-27-54-108), poi sussurrare e infine mentalmente; dalla recita mentale posso concludere, oppure ritornare a sussurrare e a recitare ad alta voce.
Il significato
il Kirtan Kriya utilizza il mantra Sa Ta Na Ma, che può essere interpretato principalmente in due modi: uno sul piano concreto – di questa vita e dimensione – e uno dal punto di vista simbolico e animico.
SA è la nascita: può trattarsi della nascita dell’anima nella dimensione del Samsara, spinta dalla ruota del Karma; oppure dell’origine da cui tutto arriva e a cui tutto torna, l’Infinito, la totalità di tutto ciò che è da un tempo senza inizio. TA è la vita: può trattarsi dello svolgersi lineare della vita in questa dimensione concreta; oppure dell’esistenza e della creatività che si manifesta dall’infinito, in maniera ciclica, circolare. NA è la morte: sia quella che avviene sul piano fisico, che quella intesa come il cambiamento e la trasformazione della coscienza. MA è la rinascita: quella nel ciclo del Samsara, quando l’anima ancora poco cosciente è vittima di forze che non riesce ancora a dominare; ma anche la rigenerazione e risurrezione, che ci permette di sperimentare consapevolmente la gioia dell’Infinito.
Il mantra incorpora il suono primordiale “Sat Nam”, il Bija Mantra o Seme che significa “il Suo nome è Verità” e ci mette in contatto con la nostra natura primordiale, di luce divina.
Trovo che questa meditazione Kirtan Kriya sia perfetta per la primavera. Ci ricorda che tutto è di passaggio e fa parte di un ciclo: dopo un periodo buio come l’inverno ne arriva un altro di luce e fioritura; così anche nella vita di ciascuno, un periodo buio o di dolore è sempre e comunque di passaggio e seguito, prima o poi, da un altro di luce e gioia. Nella nostra cultura Cattolica, in questo periodo di Quaresima e di avvicinamento alla Pasqua, la recita costante del mantra, anche indipendentemente dall’abbinamento con la passeggiata, può fornire un ulteriore spunto di riflessione sul senso della morte e risurrezione di Gesù Cristo.