LE 7 COSE CHE DEVI ASSOLUTAMENTE SAPERE PER CONDURRE AL MEGLIO UNO YOGA NIDRA

24 Feb 2017 | Yoga Nidra

Per tutti coloro che vogliono cimentarsi nella conduzione della straordinaria disciplina di Yoga Nidra, consiglio innanzitutto di informarsi attraverso al lettura di qualche libro specifico e di sperimentare personalmente le visualizzazioni prima di proporle, per interiorizzarne il senso e comprendere cosa potrebbero evocare nelle altre persone.

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  • Saraswati Satyananda, Swami...

Quando proponiamo lo Yoga Nidra in gruppo, come pratica autonoma oppure al termine di una sessione di Yoga della Risata, potremmo trovarci a fare i conti con la partecipazione di qualcuno di cui non sappiamo assolutamente nulla. Considerando che ognuno รจ diverso, rispetto alle sensibilitร , al sistema di credenze e valori in generale, alla percezione di cosa sia il rilassamento in particolare, bisognerebbe avere veramente grande delicatezza e attenzione nel proporre la pratica, non tanto perchรฉ sia rischiosa ma per evitare che qualcuno la viva male, semplicemente perchรฉ non la conosce o perchรฉ si aspetta qualcosa di diverso. Non รจ detto, infatti, che lo Yoga Nidra piaccia a tutti o, perlomeno, che piaccia fin dall’inizio!

Lasciarsi veramente andare e accettare di โ€œperdere il controlloโ€ – che รจ esattamente ciรฒ che accade in un rilassamento tanto profondo – รจ una delle cose piรน difficili da fare, soprattutto per chi รจ molto razionale.

Lโ€™ascolto e il conteggio del respiro portano in contatto con parti profonde di sรฉ, magari negate o sofferenti, le visualizzazioni possono suscitare ricordi o agganciarsi a simboli personali importanti e potrebbe succedere che – anzichรจ l’agognato senso di pace – insorga irrequietezza o che sgorghi qualche lacrima: รจ raro ma รจ normale, puรฒ far parte del processo di consapevolezza e rinnovamento e, se accade, nรฉ il conduttore nรฉ il partecipante dovrebbero spaventarsi.

Ecco le 7 cose che devi assolutamente sapere per condurre al meglio uno Yoga Nidra.

1. Rassicurare le persone che, qualsiasi cosa accada nel corso della pratica, va bene, va tutto bene

Raccomandare di essere pazienti con sรฉ stesse, prive di โ€œansia da prestazioneโ€ perchรฉ non cโ€™รจ un obiettivo da raggiungere e neppure qualcosa di specifico da aspettarsi; rimanere in atteggiamento fiducioso e amorevole nei propri confronti e accogliere tutto ciรฒ che emerge, senza giudizio. Allโ€™inizio del Nidra, prima della formulazione del Sankalpa, si puรฒ proprio โ€œordinareโ€: Inizio questa pratica di Yoga Nidra con apertura e fiducia, accogliendo con amorevolezza e senza giudizio tutto ciรฒ che emerge, sapendo che รจ per il mio bene piรน profondo.

2. Riuscire a parlare a tutti, a coinvolgere tutti i partecipanti, tenendo conto del fatto che ogni persona possiede un suo principale codice di comunicazione

Riprendendo alcuni principi di base della PNL, sappiamo che vi sono โ€œtipiโ€ principalmente VISIVI, AUDITIVI, CINESTESICI; per coinvolgerli tutti รจ bene utilizzare nelle frasi parole che attingono a tutti e tre i codici, come per esempio: visualizzo-osservo (per i visivi), percepisco-sento (per i cinestesici), ascolto-odo (per gli auditivi).

3. Ricercare la โ€œpropria voce idealeโ€

Lo scopo principale รจ quello di conoscere e allenarsi sulle diverse componenti vocali:
โ€ข altezza, trovare la propria tra il basso/grave e lโ€™acuto/alto;
โ€ข intensitร /volume, tale che tutti la possano udire, senza essere nรฉ troppo forte, nรฉ troppo piano;
โ€ข tempo, frequenza delle parole, tra lento e veloce;
โ€ข ritmo, distribuzione di parole e pause nel tempo (regolare/ irregolare/ enfatico/ sincopato/ incalzante…);
โ€ข timbro, dato dalle combinazione delle 4 caratteristiche precedenti piรน le armoniche personali.
A seconda della fase che stiamo proponendo, la voce subirร  dei cambiamenti, per esempio: evitiamo che sia monotona, anche perchรฉ deve essere da sostegno per la presenza mentale di chi si affida alla nostra conduzione; rendiamola un poโ€™ incalzante sulla rotazione della coscienza, perchรฉ la mente โ€œsaltelliโ€ bene sulle varie parti del corpo; facciamo in modo che sia piรน calda e accogliente nel momento delle visualizzazioni.

4. In quale โ€œpersonaโ€ parlare?

Dipende da come ci sentiamo maggiormente nostro agio, da cosa viene piรน spontaneo e autentico.
Io, per esempio, amo parlare in prima persona e guidare le varie fasi immaginando di essere una sorta di โ€œvoce interioreโ€, nella speranza che ognuno possa sentirsi pienamente protagonista del viaggio; quindi dico frasi del tipo โ€œmi distendoโ€ฆ mi rilassoโ€ฆ respiroโ€ฆ mi vedo seduta sotto allโ€™albero della vitaโ€ฆโ€
Altre volte, quando desidero che la voce sia piรน โ€œdirettivaโ€ parlo in seconda persona โ€“ singolare o plurale โ€“ come a dare degli ordini: โ€œdistenditi / distendeteviโ€ฆ fai / fate profondi respiriโ€ฆ ascolta / ascoltateโ€ฆโ€
Altre volte ancora, quando desidero dare una dimensione maggiormente โ€œcoraleโ€, come se fossimo tutti parte di una comunitร  o della stessa energia uso il โ€œnoiโ€: โ€œci rilassiamo e facciamo profondi respiriโ€ฆโ€

5. รˆ importante che il conduttore della pratica rimanga vigile.

In quanto conduttori, siamo responsabili dei partecipanti! Evitiamo, pertanto, di caricare un audio e rilassarci insieme a loro; se ne sentiremo il bisogno, ci rilasseremo successivamente, a casa: so che รจ piรน pesante, ma รจ anche molto piรน professionale.
Rimaniamo in una posizione che ci consenta di vigilare su tutti e conduciamo lo Yoga Nidra direttamente, osservando la reazione delle persone e percependo/intuendo i loro bisogni: per esempio, se vediamo che hanno freddo interveniamo coprendole (quando si ha freddo รจ impossibile rilassarsi!) oppure accorgiamoci se, in alcune fasi, qualcuna tende ad agitarsi per essere pronti a pronunciare parole rassicuranti o a modificare, al bisogno, la visualizzazione che avevamo in mente…

6. Trovare stratagemmi per risvegliare dolcemente chi tende ad addormentarsi.

Potrebbe essere funzionale utilizzare delle frasi, sempre da fornire come โ€œordineโ€, in cui si fa riferimento al proposito di mantenersi con la mente cosciente; personalmente propongo che la mente eventualmente addormentata possa risvegliarsi ad ogni schiocco di dita, o al suono di cimbali o al rintocco della campana tibetana (che faccio sentire)….
Per esempio: Cerco di mantenermi cosciente per tutta la durata della pratica; qualora dovessi addormentarmi, so che va tutto bene e che la pratica lavora ugualmente a livello subconscio; ritorno cosciente allโ€™udire lo schiocco delle dita/il suono dei cimbali o della campana tibetana.

7. Qualsiasi cosa riteniate importante segnalare, anche nel corso della pratica, formulatela al presente e sempre come un โ€œordineโ€

In questo modo il “comando” va ad imprimersi nella mente subconscia.
รˆ importante “approfittare” consapevolmente dello stato di profonda ricezione mentale dei praticanti, sia per rafforzare le sensazioni positive che per calmierare eventuali disagi.

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